La strage del Circeo è un crimine efferato avvenuto tra il 29 e il 30 settembre 1975 in una villa di San Felice Circeo, in provincia di Latina. Due giovani donne romane, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono attirate con l'inganno in una trappola da tre giovani provenienti dalla Roma bene: Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira.
Nella villa, le due ragazze furono violentate, torturate e seviziate per oltre 36 ore. Rosaria Lopez fu uccisa, mentre Donatella Colasanti, fingendosi morta, riuscì a salvarsi, dando l'allarme una volta rinchiusa nel bagagliaio di un'auto.
Il processo che seguì ebbe un forte impatto sull'opinione pubblica, scatenando un'ondata di indignazione e dibattiti sul tema della violenza sulle donne e della giustizia.
Autori: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Angelo%20Izzo, https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Gianni%20Guido e https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Andrea%20Ghira. Ghira, appartenente a una famiglia benestante e vicino ad ambienti neofascisti, non fu mai catturato e morì in Sudafrica nel 1994. Izzo e Guido furono condannati, ma ottennero permessi premio e misure alternative alla detenzione che suscitarono polemiche.
Vittime: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Donatella%20Colasanti (sopravvissuta) e https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Rosaria%20Lopez (deceduta).
Luogo: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/San%20Felice%20Circeo.
Conseguenze: Il caso del Circeo ebbe un ruolo importante nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica italiana sul tema della violenza sessuale e portò a una maggiore attenzione mediatica e legislativa nei confronti di questo tipo di crimini. Il caso ha alimentato il dibattito sulla reintegrazione dei colpevoli di reati gravi e sulla giustizia per le vittime.